Quale ordinamento?
Come in
Alto così in basso; c’è ben altro oltre l’evidenza piana delle cose.
Il potere
terreno è immagine sbiadita del verticismo trascendente delle più
antiche religioni sumere ed egizie, il cui credo fondamentale nelle epoche successive s'è
riversato nel sistema monoteista veterotestamentario.
Come le antiche divinità, il dio ha mantenuto alcune caratteristiche imprescindibili: è iroso e
vendicativo, amorevole, sì, ma impietoso.
L’espressione
del potere richiede innanzitutto una precisa opera di condizionamento
psichico.
L’autorità costituita essenzialmente poggia su di una forma di ipnotismo
centralizzato, costellato di enigmi simbolici variamente velati.
Oggi tale funzione è assolta da un sofisticato impianto mediatico ordinante l’insieme della
prassi pop-totalitaria, sulla quale scorrono via le energie delle nostre inconsapevoli
e ridottissime esistenze di uomini post-moderni.
Cinquant’anni
di continuato condizionamento subliminale hanno deformato irrimediabilmente la
psiche collettiva.
L’emergenza
attuale, in fin dei conti, sarebbe solo una drammatica, quanto essenziale, verifica
planetaria, peraltro, abbastanza ben riuscita, utile a testare il livello di
condizionamento delle masse: pesantemente circuite dall’adozione del nuovo,
disumano, paradigma innovativo.
In nome
della salute annichiliscono la vitalità, il vigore.
Nessuna opera di persuasione
poteva essere maggiormente efficace di questa dissonanza cognitiva escogitata con l’espediente
sanitario.
La stessa ripercussione
economica, è anch’essa marginale rispetto al reale fondamento che l'attuale potere
nichilista mira a sovvertire.
Mai prima nella
storia conosciuta l’uomo ha messo tanto in pericolo la propria identità.
Il
labirinto della vita è un intreccio multidimensionale, tanto assurda la
sua realtà, che la consuetudine dell’esistenza, livellata dal paradigma vigente a sterile pensiero unico, stenta ad accorgersene.
L’intento è quello di consolidare un globalismo plastificante, d’ispirazione comunista-tecnocratico, con cui si mira a impiantare una nuova dittatura asfissiante.
L’esistenza è intesa come un evento preconfezionato, aridamente pianificato dai cosiddetti specialisti: costoro sono prevalentemente sleali e monocoli.
La
stragrande maggioranza della società è disorientata, senza che peraltro se ne renda
minimamente conto, affetta da una grave forma di masochismo
morale che è perfettamente funzionale ai desiderata dei suoi infami dirigenti.
Le persone,
in una società di massa, devono appositamente essere educate male.
L’individuo dovrà essere istruito al bieco servilismo, dunque alla dipendenza totale dal sistema centralizzato – dipendenza totale dall’algoritmo –
L’individuo dovrà essere istruito al bieco servilismo, dunque alla dipendenza totale dal sistema centralizzato – dipendenza totale dall’algoritmo –
Il servilismo
favorisce la slealtà.
L’uomo,
nel mondo del consumo preconfezionato e della iper-connessione tecnologica, che
vale come la più preoccupante forma di anestesia della coscienza, è pertanto educato
ad essere sleale verso sé stesso.
Una simile
riflessione non solo non è minimamente contemplata da quanti concorrono per
gestire il potere, ma qualora dovesse essere avanzata è osteggiata, derisa, se
non quando, accolta bonariamente e diminuita fino all’irrealtà nella gestione
concreta delle cose, piegate per realizzare il peggio dissimulato da abbagliante
innovazione.
Con tali
presupposti, come pensare che nell’immediato futuro la società possa avere un futuro luminoso?
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