Gnosi radicale o del "Progetto Divino Detentivo"
Invito chi legge a ricercare in queste mie esposizioni raffazzonate l’essenza più profonda che ne pervade la motivazione (la loro inquieta e assieme nitida favilla ideativa).
Proprio ora, è quanto mai vitale richiamarsi al proprio ordine interiore.
Ultimo ed Insignificante Appello vitale, essenziale
preavvertimento aleggiante sul fluire degli eventi che scorrono verso
l’inesplicabile salto-varco aperto nell’istante, che è il nucleo abissale
interno ad ogni attimo mutevole nella sorte di ognuno.
Fin da ora è fondamentale poter ideare quale mistero
qualifichi la nostra instabile presenza alla vita.
In essa è prioritario individuare il Varco Interiore,
la mistica fenditura attraverso cui possono ancora fluire gli ultimi
raggi dell’invisibile luce sovrasplendente,
essa non è sola Grazia, ma Grazia che
riveste - rivela - la più salda Risolutezza Interiore,
nostra ultima possibile intuizione
(da cui è bene escludere ogni possibile mediazione angelica o
interferenza sovrasensibile).
Tale preminente intuizione è infinitamente superiore
ad ogni limitata congettura mentale inerente la nostra fugacissima apparenza.
L’intuizione (suprema azione interiore) è come se
arrivasse ad avvolgere l’animo di una “compattezza cangiante” (tale è la
percezione spirituale di sé).
Trovandoci al margine estremo di tempi così tanto
avariati, ossessivamente ingegnerizzati, immersi come siamo in questo dominio
di arida e spietata artificialità, solo questa Ultima Intuizione di Salvezza
è davvero fondamentale.
È vitale ricercarla nelle nostre risorse maggiormente
profonde.
Niente altro ha valore se non questa nostra privata e sommessa Determinazione dell’Oltre.
(QUI)
Coscienza Ridestata vale come essenziale Determinazione dell’Oltre.
È volontà di riscatto, congiunta ad una ferma determinazione nel preservare il proprio Limen interiore, sia esso psichico che fisico.
Niente altro ci qualifica come autenticamente desti in
noi stessi se non la costante vigilanza interiore del proprio Limen, in
quanto oggi ogni cosa dimostra di distogliere la coscienza dall’attenzione
dovuta ad una simile preparazione interiore; senza la quale l’esistenza stessa perde
di ogni scopo e autentico significato.
Considero l’ambiente in cui vivo, costantemente irraggiato di inquinamento trasversale.
Viviamo dentro una sorta di Laboratorio a
cielo aperto in cui è in piena attuazione un esperimento epocale davvero abnorme.
Qui, mio malgrado, posso riconoscermi come una Cavia
Ragionante.
Noi che respiriamo sotto cieli chimici irraggiati di
frequenze elettromagnetiche artificiali siamo Cavie nostro malgrado.
Sono un dato statistico confuso assieme ad altri
miliardi di dati statistici, ma non sono scaduto dalla qualifica di Cavia
Ragionante a quella di un Caviota Irriflessivo.
L’ultima facoltà propriamente umana, volendo ben
considerare, è la sola mirabile facoltà ideativa sovraumana che sola può
veridicamente dignificare il senso ultimo che è pertinente dell’essere propriamente umano (ciò che
definisco come la nostra quintessenza enigmatica: sovramorevole
intendimento).
Il far di calcolo e ragionare sono qualità minori, esiste una ragione interna alla ragione stessa che è il senno (propriamente virile = profondamente ispirato) che non intende cedere alle più infami prevaricazioni strumentali che da ogni parte attentano al nostro ultimo barlume di consapevolezza.
Pertanto, volendo chiarire ulteriormente:
l’idea che noi saremmo i creatori di questa Stupefacente e Straziante Trappola Percettiva non può trovare la benché minima approvazione nel cuore di ogni consapevole Prigioniero
Cangiante del proprio tempo.
L’idea che ci vuole come gli immemori ideatori di questo Assurdo Labirinto Energivoro, di questa Infinita Trappola Frattale chiamata Cosmo, è pienamente riferibile ad una perversione ideativa che
va categoricamente respinta senza sé e senza ma.
La convinzione che io possa essere lo smemorato artefice dell’inganno
archetipico assolve ad una subdola pacificazione interiore, che (volendo ben considerare) estingue in me
ogni autentica determinazione di riscatto.
L’informazione che noi siamo i creatori del tutto proviene da una antichissima concezione propria alla religione induista, anch’essa amalgama la Sapiente Menzogna all’Assurdo Veritiero e, come ogni religione, è sommamente ingannevole.
Tale indicazione nel mito è data all’uomo dai Naga (entità serpentiformi) per sedare nell’uomo la sua "ultima inquietudine".
In età contemporanea, la convinzione che intende essere l’uomo come l’unico ancestrale creatore del tutto perché, dopotutto, dovevamo fare esperienza del nostro violento e disperante smarrimento cosmico, (una concezione questa che è davvero insana) fu ripresa con
successo dal gesuita Pierre Teilhard de Chardin (il vero padre del movimento
New Age).
Ognuno che comprenda autenticamente non può che
dichiararsi come fondamentalmente estraneo a questo essenziale gioco al
massacro chiamato vita.
Qui ci troviamo (siamo nel mondo ma ad esso non apparteniamo) e qui dobbiamo operare al meglio per
onorare noi stessi (Aurea Insignificanza).
Fondamentalmente, siamo caduti dentro una vera e propria trappola energivora,
fatalmente precipitati dentro uno straordinario vortice
energetico, entro il quale dobbiamo “distillare” al meglio delle nostre
possibilità la transitoria apparenza formale che ci caratterizza internamente all’Illusione Concreta che noi stessi siamo e da cui siamo avvolti con molteplici strati vibrazionali.
Progetto
Divino Detentivo e Falsa Liberazione.
Come coscienza “io” fondamentalmente “non sono”:
io non
sono, ma ugualmente cerco di disciplinare al meglio delle mie possibilità questa mia fragile apparenza.
“io” mi riconosco come un fondamentale auto-inganno, (tanto più ingannato se dovessi convincermi di essere il segreto creatore dell’allucinazione frattale chiamata Cosmo) soprattutto, io non sono e ribadisco di rifiutare categoricamente l’idea di riconoscermi come un possibile creatore dell’armoniosa costante universale, regolata da una inesorabile euritmia dalla quale mi riconosco come fondamentalmente Estraneo.
Mi riconosco come Assurdamente Estraneo al
Vuoto sub-atomico che contiene la mia conformazione necessitante, dunque, mi
riconosco come Straniero a me stesso, sebbene partecipi vivamente del nostro
umanissimo e abissale dramma cosmico.